Studio Viano

Chirurgia

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Chirurgia mucogengivale

Nella pratica clinica quotidiana è possibile riscontrare frequentemente recessioni gengivali le cui conseguenze compromettono la salute del parodonto. Le cause di queste recessioni possono essere molteplici: dalla malattia parodontale ai meccanismi iatrogeni. Le indicazioni all’intervento di chirurgia mucogengivale sono diverse, sia estetiche che funzionali. Le modalità d’intervento sono diverse in base alle esigenze cliniche e alle caratteristiche anatomiche dei pazienti e si può intervenire con innesti peduncolati o innesti liberi o con interventi che prevedano tecniche combinate.
Le recessioni gengivali, quindi, portano a un’esposizione di superfici dentali e radicolari sempre maggiori a seguito del progredire delle lesioni. Le conseguenze di tali recessioni modificano la salute del parodonto, ovvero dell’apparato di attacco del dente, oltre a esporre il tessuto radicolare all’ambiente orale rendendolo più facilmente soggetto a usura da spazzolamento e/o lesioni cariose, oltre che a un drastico aumento nella sensibilità.

Purtroppo si tratta di una patologia abbastanza comune e ingravescente, in quanto la sua incidenza cresce con l’aumentare dell’età. Si verifica un’alterazione della morfologia del parodonto marginale che può interessare sia soggetti con elevati standard igienici, nei quali i siti maggiormente colpiti sono le superfici vestibolari e dove le recessioni sono spesso associate a lesioni dei tessuti duri del dente, sia soggetti meno attenti alla propria igiene orale, in cui solitamente sono colpite tutte le superfici dentali. Le cause della migrazione del tessuto gengivale in direzione apicale possono essere diverse: dalla malattia parodontale al trauma da spazzolamento, specialmente nei soggetti più giovani; a lesioni infiammatorie localizzate dovute ad accumulo di placca, spesso associate a scarsa igiene orale e/o malposizioni dentarie.

Le indicazioni all’intervento chirurgico possono essere riconducibili a diverse problematiche:

  • esigenze estetiche del paziente, gengiva cheratinizzata non sufficiente soprattutto quando sono programmati restauri sottogengivali
  • ipersensibilità dentinale che persiste dopo trattamenti di desensibilizzazione, carie radicolari
  • contorno gengivale sfavorevole che limita o impedisce un adeguato controllo della placca

PRIMA E DOPO

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